Le richieste delle OO.SS. sono state chiare: “Siamo qui per chiedere un incontro con il Presidente Burlando – dice Alberto Lazzari, segretario provinciale della FIOM – Vogliamo spiegargli la situazione della Bombardier di Vado Ligure, una fabbrica che andrà in cassa integrazione nonostante produca ottime locomotive, che rispondono alle esigenze e alle necessità del cliente Trenitalia. Locomotive che, tra l’altro, consentirebbero di migliorare il servizio ferroviario passeggeri anche nella nostra regione”.
A gennaio 2009 la commessa di 150 E464 era già stata data per acquisita, ma il 31 marzo, in un incontro con il sindaco di Vado Giacobbe, gli assessori regionali Vesco e Guccinelli hanno spiegato che non è la volontà che manca a Trenitalia, realmente interessata all’acquisto dei 150 locomotori: il problema sono i fondi per la commessa, dal momento che l’ultima Finanziaria varata dal governo non ha previsto alcuno stanziamento appositamente dedicato.
Da un lato vi è dunque un acquisto indispensabile – per Trenitalia e per la Bombardier – dall’altro l’incertezza sulle risorse con cui finanziarlo.
Ecco perché le OO. SS. si rivolgono alla Regione: “I soldi possono arrivare solo dalle Regioni – spiega Lazzari – Le Regioni infatti affidano il trasporto passeggeri a Trenitalia tramite i cosiddetti ‘contratti di servizio’, che metterebbero a disposizione dell’azienda i finanziamenti per la nuova commessa. Purtroppo la stipula di questi contratti sta andando per le lunghe e se entro giugno non arriva l’ordine a Vado si dovrà parlare di cassa integrazione”I tempi sono ormai strettissimi, quello che si chiede a Burlando è quindi un’azione immediata: “Gli si domanda di intervenire entro il prossimo mese presso le Ferrovie dello Stato per sbloccare un ordine anche inferiore al lotto necessario complessivo e limitato alle sole regioni che hanno già chiuso il contratto di servizio.
Questo consentirebbe di non interrompere la produzione di macchine, di mantenere la catena dei fornitori e di non sacrificare l’indotto. Ricordiamo – continua ancora Lazzari – che Bombardier Vado Ligure è uno stabilimento che assembla parti più o meno complesse che sono prodotte da una moltitudine di ditte in Liguria e nel resto del paese. I lavoratori dell’indotto impegnati nella produzione della locomotiva E464 sono circa 250 in Liguria e un migliaio nell’intera Italia”. In sintesi: c’è un’azienda efficiente, c’è un prodotto valido il cui acquisto è improrogabile e ci sono centinaia di posti di lavoro a rischio in un momento di crisi economica generalizzata: “Per questo – conclude Lazzari – a Vado si deve continuare a produrre: anche nella nostra provincia ci sono moltissime aziende che utilizzano la cassa integrazione per evitare, fino a che è possibile, i licenziamenti.
Basti pensare che nel savonese i metalmeccanici interessati dalla cassa sono più di mille su un totale di 3500 addetti”.Al termine dell’incontro di oggi con le OO.SS., il presidente Burlando si è impegnato ad agire in una logica anticrisi per ottenere almeno una commessa parziale che permetta a Bombardier di non rallentare o interrompere la produzione. Il riscontro dell’intervento della Regione presso le Ferrovie dello Stato si avrà entro la metà del mese di giugno.
La Segreteria Provinciale FIOM CGIL